COMUNICATI
STAMPA DALLA CORSA
ORICA-GreenEDGE’s Michael Matthews survived a crash-marred finale to win the sixth stage of the Giro d’Italia. The maglia rosa was part of an eight rider group that formed in the wake of a yet another pile-up in the opening week of the Italian Grand Tour. It is the fourth Grand Tour stage victory for Matthews, who won two Vuelta a España stages in his Grand Tour debut last year and the opening stage team time trial at the Giro d’Italia last Friday.
“Today was completely unreal,” said Matthews. “I owe so much to the team for bringing me in the position to win a hilltop finish in the pink jersey. They all worked hard. I specifically need to mention Luke Durbridge and Ivan Santaromita. I wouldn’t have won if it wasn’t for him. He rode his heart out for me at the moment the race was decided.”
A massive crash proved the most decisive moment of the day as nearly the entire peloton hit the ground or was caught behind the mayhem in the run in to the final climb. Svein Tuft and Brett Lancaster were amongst the heavy fallers. Lancaster’s crash is race ending. He broke his hand and will require surgery in the coming days. Tuft suffered significant abrasions and will continued to be assessed throughout the evening before it is determined if he will start stage seven tomorrow.
“It’s a really unfortunate incident for all those involved,” said Sport Director Matt White. “We never like it when accidents like this happen. We were in the right position to avoid the crash with most of our guys, but we obviously know that there’s also a degree of luck involved. We had a couple of our guys involved as well. No one likes to see races impacted this way by crashes.”
Matthews, Santaromita and Durbridge were three of the eight riders to emerge from the chaos to contest the stage in Montecassino. The ORICA-GreenEDGE trio were joined by BMC teammates Cadel Evans, Steve Morabito and Daniel Oss, Tim Wellens (Lotto Belisol) and Matteo Rabottini (Neri Sottoli – Yellow Fluo). Not fully aware of the carnage in their week, ORICA-GreenEDGE and BMC drove the pace into the final climb.
It had been a fairly uneventful day up until the race-defining incident. Four riders broke away from the bunch, amassing a 14 minute maximum advantage. With the gap approaching dangerous proportions, ORICA-GreenEDGE, Team Sky, Trek Factory Racing and Katusha shared tempo-setting duties to steadily reel in the leaders.
“We had a very hard day yesterday,” said White. “It’s been a massive week for the team. We knew needed to do work today, but we also looked to other teams for some help. We weren’t in a position where we wanted to control it alone. Our guys did what they needed to do and remained well-positioned throughout the entire stage.”
The catch was timed the to perfection. Twelve kilometres from the line, it was gruppo compatto. Two crashes in quick succession immediately followed the catch. Matthews and company quickly gained 30” on those caught out. The maglia rosa had the stage win in mind. Evans was concerned with his general classification ambitions. A spirited chase eventually formed behind the leading eight, but their efforts were not enough to bridge the gap.
Matthews was sitting pretty on the run in the to the finish. Perfectly positioned on Evans’ wheel, Matthews handily overcame his compatriot in the dash to the line. Wellens outsprinted Evans for second.
“I felt really good coming into the climb,” said Matthews. “When BMC hit the front, it was all about being in the right position. I knew I had the chance to win when we came into the last kilometre and still felt pretty good.”
“It means so much to me to be able to pay the guys back with the win,” Matthews added. “It makes all the hard work they’ve done really worth the effort.”
With bonus seconds for the win, Matthews extends his hold on the maglia rosa by 21” over Evans. Rigoberto Uran (Omega Pharma – Quick-Step), caught out by the crash, sits in third overall at 1’21.
Unrelated to the crash, Cameron Meyer may also be amongst the non-starters on Friday. Meyer fell ill Wednesday night and soldiered through stage six. Should his condition not improve by the morning, he will not start stage seven. Look for updates on our social media channel ahead of the start of stage seven on both Tuft and Meyer. |
Maxi caduta al Giro, Ivan Basso limita i danni
Basso: "Mi sono ritrovato a terra quasi senza accorgermene. Tutto il gruppo aspettava l'ultima salita, chi per vincere la tappa e chi per la classifica. C'era pressione e la pioggia ha reso ancora una volta l'asfalto una saponetta.
Ero in buona posizione, poi alcuni corridori davanti a me sono scivolati e sono rimasto coinvolto. Sono ripartito il prima possibile in mezzo alla confusione ed ho cominciato la rincorsa. Cosa tutt'altro che semplice dopo una caduta.
Ho cercato di limitare al massimo il distacco, non potevo fare altro. Nella sfortuna di una giornata terribile, è andata ancora abbastanza bene per me. Le conseguenze della caduta ad ora non sembrano lasciare strascichi. Purtroppo sono cose che bisogna mettere in conto in una corsa come il Giro, specialmente nelle prime tappe quando i giochi sono aperti e in condizioni di pioggia".
Oltre a Basso sono caduti anche Moreno Moser, Paolo Longo Borghini, Michel Koch, Alan Marangoni, tutti senza gravi conseguenze. Il giovane Davide Villella, coinvolto anch'egli nella caduta, purtroppo non ha concluso la tappa ed è stato trasportato in ospedale per accertamenti alla spalla sinistra.
Sublussazione della testa dell'omero per Davide Villella
Davide Villella ha riportato la sublussazione della testa dell'omero della spalla sinistra. E' questo l'esito degli accertamenti svolti all'ospedale di Cassino, dove il corridore è stato trasportato oggi a seguito del coinvolgimento nella maxicaduta della sesta tappa del Giro.
Come ha riportato il medico sociale dottor Roberto Corsetti, che ha subito raggiunto Villella, lo staff medico ha già operato anche la riduzione della sublussazione con esito positivo.
Davide passerà la notte in ospedale e domani mattina verrà dimesso per fare ritorno a casa.
Tutti giù per terra: Ulissi costretto a rinunciare al bis
Montecassino, 15 maggio - Un altro arrivo in salita al Giro d'Italia: dopo il successo di Ulissi a Viggiano, la 6^frazione della Corsa Rosa ha visto la maglia rosa Matthews vincere in cima all'ascesa di Montecassino (partenza da Sassano, 257 km di lunghezza).
Il resoconto della corsa ha il suo punto principale nel bilancio dei feriti: una caduta avvenuta nelle prime posizioni del gruppo nell'affrontare una rotonda all'imbocco della salita finale (strada bagnata) ha falcidiato il plotone, consentendo a una manciata di corridori (BMC e Orica Greenedge le squadre meglio rappresentate) di coprire l'ascesa con un buon margine sul resto degli atleti.
Per la LAMPRE-MERIDA, i ciclisti coinvolti nell'incidente sono stati Niemiec (abrasioni sul lato sinistro del corpo e forte contusione alla parte sinistra dell'anca), Ferrari (contusione a un dito della mano), Cunego (abrasioni alla gamba sinistra e ferita al ginocchio sinistro) e Polanc (nessuna conseguenza).
Scampato alla caduta Diego Ulissi, il quale però ha certato, purtroppo senza successo visto lo svantaggio comunque provocato dal reallentamento per l'incidente, a rimontare il drappello rimasto in testa.
Anche Niemiec e Cunego hanno tentato di riprendere le ruote del primo gruppo inseguitore, ma la rimonta era proibitiva.
Sorridono solo la maglia rosa Matthews ed Evans (3° al traguardo), mentre Ulissi ha chiuso al 9° posto (49”, nel primo gruppo inseguitore - in foto Bettini, il suo arrivo), Cunego al 35° posto (1'29”) e Niemiec in 46^posizione (1'57”).
“Ovviamente il dispiacere di aver perso un'altra occasione buona si somma a quello di vedere tanti corridori e compagni coinvolti in una brutta caduta – ha commentato Ulissi – Stavo bene anche oggi, avrei lottato per un altro bel risultato. Ho evitato di finire per terra, ma non ho potuto unirmi ai primi corridori che hanno proseguito dritto: a quel punto, solo i compagni di Quintana, anch'egli comunque caduto, hanno avuto modo di tentare un inseguimento, ma ormai il divario era ampio.
In una salita così veloce, anche tentare un'azione solitaria per rientrare sui primi era impensabile”.
Cunego reclama contro la sfortuna: “Pedalavo nelle prime posizioni e mi sono trovato per terra. Nonostante avessi battuto il ginocchio, sono ripartito subito, facendo uno sforzo notevole per agganciare il gruppo dei primi inseguitori. Purtroppo nella caduta, nonostante la bici abbia retto bene all'urto, il cambio è stato colpito e danneggiato ho quindi dovuto fermarmi per sistemare la catena”.
Niemiec è il corridore che ha riportato nella caduta conseguenze più significative: “Ho tutto il lato sinistro del corpo coperto da abrasioni e mi fa male l'anca. Il fisioterapista avrà da lavorare con la Tecarterapia.
Dopo la caduta sono riuscito a ripartire anche grazie alla prontezza del mio compagno Cattaneo, bravissimo a darmi la sua bici: sono arrivato al traguardo in sella a quella”.
La classifica generale è guidata sempre da Matthews, con Evans in 2^posizione (+21") e Uran in 3^piazza (+1'18"). Ulissi è il primo della LAMPRE-MERIDA, occupando il 15° posto a 2'22", seguono Cunego (26° a 3'13") e Niemiec (32° a 3'41").
Joaquin Rodriguez dolorante alla spalla dopo l'arrivo accompagnato dal medico di squadra © Photo MicheleLugeri/Bikenews.it
Team Katusha becomes victim of huge crash
Slippery roads and a fast pace on the approach to the final climb became the undoing of many riders, including Katusha’s Giampaolo Caruso who went down hard and had to abandon his Giro. Already riding with a fracture in the scaphoid, Caruso was taken off the course in an ambulance.
Teammate Angel Vicioso also was forced to abandon and was taken to the hospital. Team leader Joaquim Rodriguez went down but finished the stage before heading to the hospital for x-rays. There will be more updates as news is available.
The split caused by the crash put the maglia rosa in a small group of six riders driven by BMC. Depsite a valiant chase from a group of some 40 riders, the gap couldn’t be closed down and remained at 49-seconds. From this group came the stage winner Michael Matthews, winning while wearing the pink jersey after more than six-and-a-half hours of racing. Second and third places went to Tim Wellens of Lotto-Belisol and Cadel Evans (BMC).
Daniel Moreno was the only Team Katusha rider, who finished in the first chasing group together with most of GC contenders, 49 seconds behind the stage winner.
Matthews stayed in the race lead by 21-seconds to Evans and 1:18 to Rigoberto Uran of Omega-Pharma – Quick-Step.
Stage six brought the peloton to the longest stage, increased in length due to a landslide that necessitated additional kilometers to go around. At 257 km, the stage began in Sassano and ended in Montecassino. The break of the day went clear soon after the start in Sassano with a group of four riders creating a time advantage that went out to nine minutes before the main field began the long process of bringing them back.
It was on the approach to the final climb that the break was brought back under the fast pace of the main field, with the massive crash coming at the same time.
Stage 7 on Friday begins in Frosinone and ends in Foligno at 211 km. It features a category 3 and category 4 climb along the way.
Rodriguez, Vicioso and Caruso out of Giro d’Italia
Because of a massive crash at ten kilometers from the finish in Cassino at the Giro d’Italia, three Katusha riders had to abandon the race. Angel Vicioso and Giampaolo Caruso finished the stage in the ambulance.
Joaquim Rodriguez finished the race but fractures, revealed later in the Santa Scolastica Hospital of Cassino, made an end of his race, too.
Angel Vicioso suffers the worst injury. A threefold complex right femur fracture was diagnosed. Vicioso will be transported to Rome where he will undergo an operation.
Joaquim Rodriguez suffers a rib fracture, as well as a left thumb fracture. The doctors feared for a left elbow fracture too, but that appeared not to be the case.
In addition, Giampaolo Caruso underwent X-rays to check his left hip, left leg and left collar bone. No new fractures were diagnosed for Caruso, but he will not start in stage 7 because of large contusions.
“It hurts to leave the Giro, but there is no other option,” said Joaquim Rodriguez. “The crashes were bad for all of us. The road was very slippery and we were going 60K an hour. Just touching your breaks was enough to crash. But that is a risk we always take. It is part of our job to try to be in the front to fight for the victory. I really cannot blame the organization or the local roads. After the crash I got back on my bike immediately, more full of agression and determination, but after a while I clearly felt what the problem was, as I could not breath anymore.”
For Rodriguez the Giro d’Italia was his biggest goal of the season. “I have to say that before the Giro I already had two broken ribs (numbers 9 and 10) because of my crash in the Amstel Gold race.
We did not want to communicate about it as we were afraid that our competitors would attack me in the first Giro days, but now I have broken another rib (number 8), as well as my thumb. There is no other option than to stop. After the Amstel I suffered so much and I worked so hard to arrive in top condition at the Giro. It was already a hard task to do it after my earlier rib fractures.
The start of the Giro was not so good for me. I suffered a lot in the team time trial. It was my first effort after Liège. Yesterday I felt that everything went better. I am so disappointed now, especially after our team performance yesterday to Viggiano. All our nine riders were so ready for this race.”
Giampaolo Caruso: “Fortunately I have no extra fractures besides my scaphoid fracture from my Belfast crash.
I flew 20 meters and came to stillstand against a traffic island. I cannot move my left leg anymore. It is swollen because of big contusions. This is a black day for us all.”
La grinta di Duarte, il coraggio di Torres
Ancora pioggia e ancora cadute nella sesta tappa (Sassano- Cassino,257 chilometri) del Giro d’Italia che risale la penisola ma ancora non trova il buon tempo. La giornata odierna, cominciata con il sole, è finita sotto la pioggia battente ma è stata comunque radiosa per la maglia rosa Michael Matthews (Orica Green Edge) che non solo ha mantenuto il primato, ma si è addirittura aggiudicato la tappa nonostante il finale in salita verso l’Abbazia di Montecassino sembrasse tabù per un velocista come lui.
Non mancano le sorprese dunque, in questa prima settimana del Giro in cui il Team Colombia si conferma pienamente competitivo, con il decimo posto all’arrivo di Fabio Duarte che ha ribadito l’ottima condizione e le proprie legittime ambizioni di classifica. “Sono molto contento della tappa di oggi – ha confidato Duarte a fine gara – nella quale ho trovato anche un’ottima squadra a darmi una mano nella fasi cruciali. Ieri il freddo e le cattive condizioni meteo mi hanno un po’ condizionato in discesa, ma oggi credo di aver dimostrato di poter essere vicino ai migliori”.
La squadra è stata protagonista anche della fuga di giornata, nata dopo 10 km scarsi dal via, con un quartetto formato dal giovane Rodolfo Andrès Torres insieme a Marco Bandiera (Androni), Edoardo Zardini (Bardiani-CSF) e Andrea Fedi (Neri Sottoli-Alè). I quattro atleti, rappresentanti di tutte le formazioni “wild card” invitate al Giro, hanno avuto un vantaggio fino a 14 minuti, prima che l’inseguimento del gruppo prendesse consistenza, fino al ricongiungimento avvenuto a 15 km dalla conclusione, dopo circa 230 km e più di cinque ore in avanscoperta.
“Oggi ci abbiamo provato – ha spiegato Torres – e ce l’abbiamo messa tutta sperando di arrivare, a dispetto del chilometraggio e pur essendo solo quattro uomini al comando. Siamo riusciti a guadagnare molto, ma non abbastanza per riuscire a contenere il ritorno del gruppo fino ai piedi della salita. Oggi non è andata, ma il Giro è ancora lungo, e noi continueremo a cercare un successo di tappa.”
Il bilancio di giornata è positivo anche perché gli atleti del Team diretto da Claudio Corti non hanno riportato danni (solo Jarlinson Pantano e lo stesso Rodolfo Torres sono rimasti parzialmente coinvolti nella brutta caduta generale che ha caratterizzato il finale, in prossimità di una rotonda), nella fase in cui le squadre dei favoriti sono entrate in scena in vista della salita finale (8,5 km, pendenza media 5%).
Particolarmente attivi gli uomini di Cadel Evans (BMC) nel preparare il terreno al capitano mentre alle loro spalle – a poco più di 11 km dal traguardo – la caduta gettava il gruppo nello scompiglio. Una volta che Oss, Santaromita e Morabito hanno esaurito le residue energie, Evans si è trovato in testa con Michael Matthews, Matteo Rabottini (Neri Sottoli) e Tim Wellens (Lotto Belisol), fino alla volata che ha premiato la maglia rosa, chiaramente il più veloce del quartetto.
Il vincitore morale e materiale della giornata è comunque Evans che ha rifilato ai rivali distacchi consistenti, considerando che si trattava di una tappa di media difficoltà, in particolare guadagnando terreno sia su Rigoberto Uran (anch’egli caduto) che su Nairo Quintana, apparso poco sostenuto dalla squadra. Anche peggio è andata a Giampaolo Caruso e Purito Rodriguez, che a causa della caduta dovranno sventolare bandiera bianca.
Giro d`Italia stage 6: Uran Involved in Massive Peloton Crash
Omega Pharma - Quick-Step Cycling Team rider Rigoberto Uran moved up to a 3rd place in the GC after stage 6 of the Giro d`Italia. The final part of the stage was very chaotic after a massive crash.
Four riders animated a big part of the 257 kilometres long stage. They were caught with 12 kilometres to go. Again rain troubled the peloton in the final kilometres. In the final 10 kilometres there was a massive crash in the peloton, which split up the bunch.
A group of 12 riders were in the front group, behind them was a chase group with several OPQS riders including Wout Poels, Rigoberto Uran and Gianluca Brambilla. They tried to reel in the lead group, but didn't come any closer. Eventually six riders stayed in front. Michael Matthews (Orica-GreenEDGE) was the fastest of the lead group and won the stage. Tim Wellens (Lotto-Belisol) finished 2nd, Cadel Evans (BMC) 3rd. Uran finished 15th in the chase group, which lost 49 seconds. In the overall he moved up to a 3rd place.
Uran and Pieter Serry were involved in the massive crash, but fortunately without major consequences. Serry suffered a contusion on his back. Uran also suffered minor injuries.
"The crash happened in the front of the group because we were all up there," Uran said. "All of the GC guys went down or were held up except Evans.
Fortunately, I only have a few scratches and a contusion on my left side, the elbow and hip specifically. Fortunately it is nothing serious.
230 Km di fuga per per Zardini. Pirazzi cade nel finale
Arriva la prima fuga per il #Greenteam ad opera di Edoardo Zardini che è rimasto a lungo in avanscoperta nella 6° Tappa da Sassano a Montecassino di 257km, la più lunga del Giro. Sfortuna nel finale per Barbin, Canola e soprattutto Pirazzi, coinvolti in una maxi caduta in testa al gruppo a pochi chilometri prima dell’imbocco della salita finale di Montecassino, causa strada bagnata per pioggia.
CRONACA
La tappa subiva un allungamento di ben 10km causa una frana nella prima parte del percorso. Dopo vari tentativi se ne andavano in quattro: Edoardo Zardini, Fedi (NRI), Bandiera (AND) e Torres (COL). La fuga prendeva subito tanto vantaggio fino ad arrivare a 14:30 minuti e permettere così a Zardini di vestire virtualmente la maglia rosa.
Il tracciato però tutto pianeggiante prima dell’imbocco della salita finale, favoriva il ritorno del gruppo che a 50km dalla conclusione aveva solamente 4:50 minuti di distacco. Zardini provava ad accelerare per prendere l’ascesa di Montecassino ancora in fuga, ma purtroppo il gruppo lo riprendeva a 13km dalla conclusione. Appena tornato compatto, in una rotatoria per la strada bagnata dalla pioggia, c’era una grande caduta nelle prime posizioni che coinvolgeva Canola, Barbin e Pirazzi che aveva la peggio riportando varie escoriazioni e una forte botta al gomito sinistro.
Davanti rimanevano circa dieci corridori che sulla veloce salita finale si giocavano il successo e a vincere era a sorpresa la maglia rosa Michael Matthews (OGE) su Wellens (LTB) e Evans (LTB). Nel gruppo inseguitore, frazionato per la caduta precedente, c’erano molti dei contendenti alla vittoria finale e anche Manuel Bongiorno, 20° a 0.49 secondi e autore di un buon finale. Pirazzi chiudeva a 21:25 minuti insieme a Barbin e Canola.